L’ORA DEL LUPO
disegni di Federica Montesanto
2 – 12 Novembre 2023
PROROGATA FINO AL 19 NOVEMBRE 2023
Padiglione Palmanova
Forte Marghera – Mestre (VE)
La mostra è visitabile dal Giovedì alla Domenica con i seguenti orari:
Giovedì e Venerdì 16.00 – 18.00
Sabato e Domenica 10.30 – 12.30 / 16.00 – 19.00
All’interno della mostra sarà possibile svolgere un WORKSHOP di DISEGNO per adulti e ragazzi over 15, esclusivamente su prenotazione (max 15 persone):
Domenica 5 Novembre 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00
per info: federica.montesanto@libero.it
Opening e restituzione del laboratorio DOMENICA 5 NOVEMBRE alle 18.30
L’ORA DEL LUPO
L’ORA DEL LUPO è il tempo della soglia: tra le tenebre e l’aurora, tra ieri e domani, tra immaginazione e realtà, tra timore e terrore. Un tempo lunghissimo.
Ho sempre amato le immagini di Ingmar Bergman e L’ora del lupo, pellicola-capolavoro del 1968, ha rappresentato per molto tempo uno dei miei film preferiti; per la fotografia impeccabile con contrasti di bianco e nero estremi, per l’ambientazione che porta lo spettatore a sentirsi sempre più solo e isolato dalla realtà, per lo scorrere di una storia con ritmi alternati dove il quotidiano passa dall’essere banale e noioso a surreale e ripugnante.
A quest’opera cinematografica è ispirata la piccola raccolta di disegni a inchiostro esiti di un’estate torrida. Fil rouge dei disegni selezionati, ma sarebbe meglio dire fil noir, è la ripetuta visione in bianco e nero di un luogo sempre meno aderente alla realtà. Ho cercato l’Ora del Lupo nelle soglie di rive e orizzonti, di esterni e interni, di pieni e vuoti, scegliendo immagini dei paesaggi a me più familiari, quelli tra lagune e colline, tra coste e crinali.
Qui come in Bergman le ore peggiori sono quelle del lupo, fra le tre e le cinque, quando arrivano i demoni: l’amarezza, la nausea, la paura, il disgusto, la collera e non esiste fuga da questi demoni perché non serve soffocarli, s’incattiviscono. Piuttosto è meglio chiudere gli occhi e ascoltare con concentrazione, lasciando via libera alla furia, finché la resistenza del tormento non cessa e le immagini più mostruose si fanno ridicole, fino a scomparire.
Disegnare, a volte, è questo. Seguire il formarsi di questi paesaggi – che hanno in gran parte vita propria – è stato come osservare delle figure rassicuranti divenire un po’ alla volta informi. Fino a quando l’inchiostro non si ferma e l’acqua si assorbe c’è una strana tensione, un momento esaltante di panico. In quel momento ho la sensazione che sia la mia Ora del Lupo. E’ il luogo della soglia, da cui si vede tutto, dentro e fuori contemporaneamente. E a volte fa un po’ paura.
Padiglione 32 “Palmanova”
Lab43